Faber-Castell: storia e curiosità sul conte delle matite

Faber-Castell ha accompagnato l’infanzia di ogni bambino. Quegli astucci di matite colorate, così belle e ordinate da dispiacersi a temperarle visto che poi dovevi riallinearle secondo altezze diverse, sono da sempre sinonimo di altissima qualità. Ma cosa sapete della famiglia che da otto generazioni ci permette di scrivere e disegnare?

La storia

Tutto nacque nella piccola cittadina di Stein, nella Germania bavarese, dove il mastro artigiano Kaspar Faber, guardando con lungimiranza all’emergente industria delle matite, iniziò a produrre rudimentali modelli. Kaspar divenne talmente bravo da potersi permettere di aprire una bottega nel 1761, anno che ancora oggi è riportato nel logo. Fu il figlio Anton Wilhelm a trasformare la bottega in una vera e propria fabbrica manifatturiera, dove ancora oggi si trova il quartier generale dell’azienda. Nel 1898 in seguito allo sposalizio fra Ottilie Faber (sesta generazione) e il conte Alexander Zu Castell-Rüdenhausen, il re di Baviera diede il consenso all’unione dei due cognomi. Da quel momento il nome Faber-Castell e i cavalieri diventarono il logo ufficiale del brand e il conte Alexander fece costruire un castello di fronte alla fabbrica di Stein. Le guerre mondiali non fermarono la Faber-Castell che aprì nuove fabbriche in Australia, Austria, Perù e Argentina, un’espansione continua del più grande produttore di matite al mondo (oltre 2 miliardi di matite all’anno), oggi presente in 120 paesi con 7500 impiegati.

Curiosità

  • Lothar Faber (quarta generazione) prese le redini dell’azienda nel 1839, a soli 22 anni, e fu un vero pioniere. Dopo aver studiato a Parigi per sviluppare nuove idee per far crescere l’azienda a livelli internazionali, introdusse macchinari moderni e creò ambienti ampi e luminosi per motivare i lavoratori. Lothar attribuì agli uomini le mansioni più dure, alle donne i lavori di finitura e introdusse nuove regole: un sistema di assistenza sanitaria aziendale, una cassa di risparmio, un sistema pensionistico e nuovi edifici ad uso abitativo per i dipendenti. L’asilo che Lothar aprì nel 1851 fu uno dei primi della Germania.
  • Registrato nell’Albo delle Aziende Americane nel 1870, il marchio A.W. Faber risulta oggi essere il più antico brand degli USA.
  • Fu lo stesso Lothar a inventare, nel 1874, la matita esagonale per evitare che cadesse dal tavolo e nello stesso anno presentò un’istanza che introdusse la legge a tutela dei diritti dei marchi e dei loro nomi commerciali.
  • La famosa matita Castell 9000 deve il nome al conte Alexander e il colore (verde scuro) alla sua uniforme da ufficiale.

Come si fa una matita?

Oggi la produzione delle matite è quasi completamente automatizzata. Gli elementi costitutivi della mina sono la grafite e l’argilla, che funge da fissante. I due ingredienti vengono mescolati in precise proporzioni, secondo la durezza che si vuole ottenere. Le mine, ricavate da questo impasto morbido steso a strisce, vengono tagliate in una determinata lunghezza, fatte essiccare, arse in un forno industriale e infine immerse nell’olio per renderle lisce e satinate. Le assi destinate a costituire il rivestimento esterno delle matite, invece, sono lasciate a riposo per diversi mesi, in modo da asciugarsi completamente ed evitare che il legno si deformi durante la produzione. A questo punto si prendono due assi, si producono dei solchi dove incollare le mine, si pressano e si tagliano e voilà: le matite. Rimane solo da verniciarle, da stamparci il nome e il valore di durezza e da temperarle.

Non solo cancelleria

L’attuale capo dell’azienda, il conte Anton Wolfgang Faber-Castell, è subentrato al padre nel 1978 e da allora ha espanso ulteriormente il campo di produzione dell’azienda, che già aveva un’offerta differenziata di prodotti di cancelleria per bambini, artisti e ufficio. La moglie del conte, Mary von Faber-Castell, è a capo della Faber-Castell Cosmetics, che produce matite per la cosmesi. Dal 1 gennaio 2016 Mary è stata eletta 5° membro del consiglio di amministrazione.

La cura dell’ambiente

Visti i volumi di produzione, da 30 anni il conte Anton Wolfgang Faber-Castell porta avanti progetti per la salvaguardia dell’ambiente in Sud America (la più grande fabbrica di matite al mondo si trova in Brasile). La cultura del rispetto dell’ambiente guida il gruppo nella scelta di ogni materiale, processo di produzione, packaging e trasporto. Faber-Castell, per esempio, utilizza vernici a base d’acqua ecologicamente compatibili per la produzione delle matite rivestite in legno. Inoltre, il 95% del legname utilizzato dall’azienda tedesca è certificato FSC (Forest Stewardship Council, una federazione internazionale non governativa per la conservazione delle foreste del mondo), la quota più elevata dell’intero settore. Non solo. I progetti di riforestazione di Faber-Castell in Brasile e in Colombia vedono 1 milione di semi piantati all’anno e hanno una valenza ecologica e sociale oltre che commerciale, limitando l’emissione di CO2 e integrando i piccoli proprietari terrieri nei progetti.

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di Irene Dominioni

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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